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- Riflessione Assunzione della B.V. Maria anno B 2012
- "Un corpo trasfigurato"
- Sembrava quindi quasi un obbligo disprezzare il corpo, macerarlo nella penitenza, farlo soffrire, per assicurare all'anima la beatitudine eterna.
- Oggi, forse, compiamo l'errore opposto: dedichiamo un'attenzione esagerata al nostro aspetto fisico, quasi che da esso dipenda la riuscita o il fallimento della nostra vita...
- E, invece, ignoriamo facilmente i bisogni, le necessità dell'anima, dello spirito, che ha esigenze ineludibili.
- Questa festa dell'Assunzione della Vergine Maria ci aiuta a rimettere un poco le cose al loro posto, a ritrovare una certa saggezza. Mentre ricordiamo una verità di fede, solennemente proclamata dalla Chiesa, noi siamo chiamati a ritrovare un rapporto più vero, più autentico, più evangelico con il nostro corpo.
- Esso non è da considerarsi solo un astuccio dell'anima, un astuccio destinato a corrompersi.
- Cosa sarebbe questa nostra vita senza il nostro corpo?
- Quale sentimento, quale atteggiamento potremmo comunicare, esprimere, realizzare senza passare attraverso il nostro volto e le nostre mani? Parte essenziale della nostra esistenza, il corpo è chiamato a diventare uno strumento di amore: attraverso il suo calore e la sua fatica, attraverso i suoi gesti e le sue espressioni passa infatti la nostra risposta all'amore di Dio, il nostro amore per i fratelli.
- Come non pensare che all'origine della nostra stessa vita c'è un gesto di amore profondo, colmo di tenerezza, che ha portato gioia, appagamento, dolcezza ai nostri genitori?
- Come non ricordare che nel corpo di nostra madre noi abbiamo compiuto l'esperienza fondamentale di essere accolti, nutriti, tenuti al caldo, protetti, preparati alla vita?
- E che ancor oggi attraverso un abbraccio, una stretta di mano cordiale, un bacio una carezza, noi possiamo dare e ricevere amore, compassione, sostegno?
- Il corpo della Vergine Maria non poteva conoscere la corruzione del sepolcro perché aveva portato in sé l'Autore della Vita.
- Guardando a quel corpo, trasfigurato subito dalla gloria di Dio, noi possiamo intuire il destino di questo nostro corpo.
- Attraversato dalla sofferenza, percorso dal dolore, deformato e segnato dalla malattia, esso può portare con sé - come in un vaso di argilla - un tesoro prezioso: l'amore che Dio vi riversa, la nostra risposta di amore rivolta a lui e ai fratelli.
- Proprio per questo anche il nostro corpo va verso un destino di bellezza e di gloria.
- E' troppo grande quello che ha vissuto per considerarlo una realtà destinata a scomparire. "Glorificate, dunque, Dio, nei vostri corpi" destinati alla sua luce e alla sua gloria!
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