Benvenuti nel sito di Don Mario!
Chiamami ancora amore
- «È possibile conciliare il colto col popolare. Quando ci sono sentimenti veri non esistono etichette e nemmeno luoghi di privilegio. Ho tentato di fare una cosa che molti mi hanno insegnato», spiega ancora Vecchioni: «mettere insieme la testualità più alta con la melodia tipicamente italiana, che è bella e ce la dobbiamo tenere».
- Il testo di Chiamami ancora amore è politico? «Io sono un poetastro, parlo con i sentimenti. A volte non c'entrano le idee, sono le persone che portano altre persone a sbagliare. La canzone, è la testimonianza precisa di quello che viviamo. Non è troppo di parte descrivere quello che succede nella nazione. Bisogna porgerla così alle persone, tentando di non banalizzarla mai. "Questa maledetta notte dovrà pur finire" ha due significati: il primo è una metafora semplice della notte italiana orribile, cinicamente e politicamente; la seconda è esistenziale: è quella della nostra vita quotidana interna». Sono convinto che le cose possono cambiare anche, se non soprattutto, con la forza della "Voce".
- La voce di un popolo che è ancora in grado di farsi delle domande.
- Ecco che in tale contesto mi sembra doveroso sottolineare la grande Poesia che il Prof. Roberto Vecchioni ha presentato al festival di Sanremo2011. Una canzone coraggiosa, parole che costringono a riflettere e che donano speranza per il futuro. Una vera opera umanistica. Una grande dichiarazione d'amore verso l'Uomo e il suo pensiero.
- Mi sono domandato, di che amore parla la canzone di Vecchioni? Poi ho sentito una parola e ho capito. La canzone parla di un esodo, di un popolo che sta cercando un ritorno benedetto. È un dialogo alternato come in un salmo.
- Vi è un'arca che vola in cielo, vi è un mare che si apre e inghiotte le persone, vi è la disperazione della guerra e dell'odio, vi è il deserto della solitudine, vi è la difesa del Libro, del Libro della Verità. Vi è questo Uomo che grida verso il cielo e urla ancora la sua supplica «Chiamami ancora amore - Chiamami sempre amore», che vuol dire:
- Dio, chiamami-richiamami a te per essere ancora il tuo amore, il tuo figlio, Dio, chiamami-dimmi che sono ancora il tuo amore, la tua creatura simile agli angeli,
- Dio, chiamami-benedicimi nel tuo amore,
- Dio, chiamami-convocami davanti al tuo amore,
- Dio, chiamami-accoglimi ancora e coloreremo e canteremo ancora della tua gloria il Tuo nome,
- Dio, chiamami-dimmi che sono sempre e per sempre il tuo amore,
- Dio, chiamami-difendi questa umanità, anche se solo ci fosse un solo uomo giusto su tutta la terra, ma per quell'uomo giusto chiamami ancora nel tuo Paradiso,
- Dio, chiamami-dimmi che sono sempre il tuo amore,
- Dio, chiamami-pronuncia il mio nome con cui mi conosci da prima che io entrassi nel mondo.
- Chiamami vuol dire molte cose. È una porta aperta. Vi è la Madre, Maria, che credevamo di avere perso quando ci siamo allontanati da Dio, ma dice "credevamo" perché invece Maria è sempre lì a guidarci ma solo che noi non la vedevamo nella nostra cecità notturna, che ritroviamo nel sorriso di Dio.
- Questa canzone è una supplica a Dio che si leva dal deserto morale.
- È una supplica di essere sempre tra le braccia amorose di Dio per ritornare poi ancora a benedire e lodare, colorando il cielo e la terra insieme ai cori angelici.
- Per il tuo Amore Dio difendi questa umanità, perché noi siamo amore come tu ci hai creato. Perché il suo è anche il mio sogno, quello di "difendere questa umanità restasse un solo Uomo". Perché la sua è anche la mia speranza, "Che questa maledetta notte dovrà pur finire, perché la riempiremo noi da qui di musica e di parole". E tutto questo, miei cari Amici, cortesemente, "chiamatelo ancora Amore".