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Avvento anno C 2012
"Vivere il Natale con gli occhi di Dio"
L’annuncio del Vangelo e la condivisione degli
strumenti pastorali si servono anche delle nuove tecnologie: la forza creativa
dello Spirito ci spinge a orientare i mezzi di cui disponiamo alla comunicazione
e all’educazione, per una crescita autentica delle persone. Maria ci indica la
strada: lei che, appena ricevuto l’annuncio della sua divina maternità, è corsa
subito a condividere la sua gioia con la cugina Elisabetta.
A volte l’azione del vedere ci risulta un po’ passiva, forse perché, quando gli
occhi sono particolarmente impegnati, il resto del corpo si arresta per lo
stupore o per la paura.
Quante volte ci sarà capitato di richiamare un/a ragazzo/a “imbambolato/a”
davanti allo schermo di turno: la TV, il PC, il cellulare…
Eppure il “guardare” può essere così carico di volontà da rivelarci una
prospettiva, un modo personale di interpretare i fatti e quindi la posizione che
assumiamo in questo mondo.
Con quale sguardo ci accingiamo a vivere il Natale 2012?
Potrebbe risultare facile, di questi tempi, arrendersi ad una visione
pessimistica diffusa e notare, immediatamente, tutto ciò che non potremo
permetterci in queste feste natalizie. La precarietà o la mancanza di un lavoro,
l’instabilità economico-politica del paese in cui viviamo, purtroppo si
riflettono anche negli occhi delle persone, che sempre meno guardano al futuro
con speranza, rischiando di rimanere “schiacciati” sul presente, annoiati o
spenti.
Benedetto XVI, indicendo l’Anno della fede, ci ha indicato una porta da tempo
spalancata, ricordandoci che varcare quella soglia è sempre possibile, al fine
di assumere uno sguardo di fede che aiuti a cogliere i semi di speranza, non
sempre visibili ad occhio umano.
Ecco a noi consegnata, dunque, una chiave per questo tempo prezioso
dell’Avvento, in cui recuperare uno stile di coraggio misto a stupore, come solo
gli occhi della fede possono donarci.
L’episodio evangelico, che la liturgia ci propone nella quarta domenica di
Avvento (quest’anno proprio a ridosso del Natale!) mostra la giovanissima Maria
subito pronta a recarsi presso l’anziana Elisabetta, due donne “visitate” da Dio
che si scambiano la “visita”, l’una segno per l’altra dell’amore fedele
dell’Onnipotente. Ancora oggi sembra quasi di assistere al loro gioco di sguardi
complici, a quella felice capacità di riconoscere, nella concretezza dei fatti,
l’azione di Grazia che riempie entrambi, la gioia contagiosa di poter umilmente
collaborare al compimento dell’antica promessa, fatta ad Abramo e alla sua
discendenza.