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- Risurrezione del Signore Gesù
- "Cristo è veramente risorto: Alleluia"
La
Pasqua è croce e risurrezione. La croce di Cristo è pace! Congiunge
terra e cielo perché da essa pende Gesù di Nazareth il Signore. Dio
si è fatto uomo, nel grembo di Maria e sul Calvario è consegnato a
morte di ignominia, ma Dio lo ha risuscitato dai morti per non
morire più.
La croce di Cristo è pace perchè ci libera dal peccato che è in noi.
La croce di Cristo è pace per coloro che si rivolgono a un solo Dio e lo adorano. Non è segno da usare in antitesi vere o presunte, ma anelito alla libertà per esprimere tutti la propria fede nella libertà tutelata e nel rispetto fraterno. Sulla croce non può essere martoriato nessuno perché crede in Gesù il Cristo o in un’altra fede.
La croce è memoria drammatica che l’uomo può chiudere gli occhi alla luce del vero e del bene, fino a lavarsi le mani di chi soffre per la propria fede e muore sulle tante croci dell’intolleranza, o a gettare il “crucifige” contro chi vive verità scomode.
La croce di Cristo è speranza perché gemmata della nuova primavera di un’umanità nuova alla quale è garantita, qui, e in tutte le latitudini e longitudini del mondo, la vita dignitosa, la libertà di religione, la giustizia, la custode tutela della vita concepita e della donna e della madre, che la sta tessendo nell’intimo del suo grembo.
E’ la croce gloriosa della risurrezione per il cristiano, che dall’acqua e dal sangue nasce, e della comunione tra tutti gli uomini, che nel crocifisso piangono il giusto ucciso e nel Risorto la vittoria di una giustizia non solo umana. Siamo a Pasqua perché Cristo è morto e Risorto! È il centro della nostra fede.
Il mattino di Pasqua è per noi ragione di vita e salvezza. Lasciamoci prendere da questo grande mistero. Fermiamoci quasi a patire con Lui sulla croce dopo che si è offerto a noi nella Santa Cena nei segni del pane e del vino, lasciamoci prendere dal silenzio confuso di speranza, mentre lo accompagniamo nel buio del sepolcro, nel sabato santo, lasciamoci inebriare dall’alleluja della Pasqua, perché è veramente risorto per non morire più. Noi con Lui, perchè Lui per noi.
Sgorga, come da un’inesauribile sorgiva, la novità di una pace vera e non effimera, perché fondata sul Bene che non finisce e non su conveniente o paure. Una pace che esonda dal cuore e si propone come pace nelle case, pace sociale, prende anche il nome e le forme di solidarietà sociale, di sobrietà di vita, perché tutti possano godere di dignitosa appartenenza all’umanità.
La forza della Pasqua raggiunge ognuno di noi e abbraccia la terra. Non abbiamo paura di guardarla negli occhi la Pasqua, di accogliere il messaggio che sconvolge e rassicura: vinta è la morte, i peccati sono perdonati, per noi c’è una vita nuova. Sia Pasqua per tutti, sia Pasqua per ognuno.
Don Mario Campisi
