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(2 Dicembre  2019)

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Le mie omelie del tempo ordinario dell'anno A 2020

L'alternarsi dei tempi liturgici: il tempo ordinario

Il ritmo dell’anno liturgico alterna feriale e festivo, solenne e ordinario. Da tempi ben caratterizzati - non a caso definiti “forti” - come l’Avvento, la Quaresima, il Tempo di Pasqua, si passa al tempo dell’anno, il cosiddetto "Tempo Ordinario". Le grandi solennità della Pasqua e del Natale lasciano il posto a uno stile vivace e sobrio insieme: è questo il tempo propizio per riscoprire e valorizzare in tutta la sua ricchezza la Domenica, giorno dell’incontro settimanale con il Signore risorto. Giorno che ritma l’anno liturgico e ci richiama con forza a un rapporto equilibrato tra lavoro e riposo; giorno in cui salvaguardare in mezzo a tutto il nostro “fare” uno spazio di gratuità per celebrare l’amore di Dio che ci salva.

Il tempo ordinario è costituito da 33 o 34 settimane collocate in parte dopo la festa del Battesimo di Gesù (domenica dopo l’Epifania), in parte dopo Pentecoste. Esso è “ordinario” nel senso che celebra il mistero di Cristo nella sua globalità, lungo il ritmo delle settimane e delle domeniche. Siamo aiutati in questo dalla lettura semi-continua di uno dei Vangeli sinottici ( per l’anno C, come avviene quest’anno, Matteo per l’anno A e Marco per l’anno B) in cui, al di là dei grandi misteri di cui facciamo memoria in particolari momenti, incontriamo la persona di Gesù nelle sue parole e nel suo stile di vita, i suoi incontri con le persone, il tempo condiviso con i discepoli, l’insegnamento e le guarigioni donati nelle situazioni più inaspettate.

Vivere e celebrare il mistero di Cristo nell’ordinario significa accettare di vivere da discepoli nella fedeltà di ogni giorno, ascoltare e incontrare il Maestro nel quotidiano, riconoscere che Dio si china su di noi e ci salva nella concretezza della nostra esperienza personale e nelle nostre difficoltà. L’olio e il vino possono alludere ai sacramenti dell’Unzione dei malati e dell’Eucaristia. Gesù cammina accanto a ciascuno per guarirlo e consolarlo. I segni della sua presenza, oltre ai sacramenti, sono le persone che nel suo nome hanno compassione del prossimo e se ne prendono cura.
L’interruzione rappresentata dal ciclo Pasquale (Quaresima, Settimana Santa e tempo di Pasqua) presenta episodi in continuità con ciò che Cristo ha vissuto durante la vita pubblica: la tentazione, la salita a Gerusalemme, la passione, la croce e la risurrezione, la discesa dello Spirito Santo che illumina con una luce nuova tutti gli eventi della sua vita. La tradizione romana colloca all’interno del Tempo Ordinario alcune solennità del Signore: Santissima Trinità, Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini), Sacro Cuore di Gesù, Cristo Re dell’universo (ultima domenica dell’anno liturgico). Anche queste feste, incentrate sulla persona di Cristo, ne sottolineano il mistero in senso globale e presentano temi che possono essere avvicinati a quelli delle altre domeniche del tempo ordinario.